L’ostacolo

Ogni essere vivente deve lottare per venire alla luce…fa parte della vita, ogni nascita è una lotta come ogni morte è una resa.
18 anni fa, la nascita prematura di Sofia è stata per me una grande lezione di vita. Praticavo Tai chi già da oltre dieci anni; eppure, non ero ancora in grado di comprenderne l’importanza delle sue applicazioni nella vita quotidiana. Compresi in seguito quanto il Tai Chi mi avesse aiutato ad affrontare l’evento, ad essere centrata, a non disperdere le energie che in quel momento servivano a mia figlia anche se non più dentro di me ma in un’incubatrice, ma soprattutto compresi che lottare fa parte della vita, imparare a farlo con arte rende la vita stessa più facile; compresi che il Tai Chi è un’arte universale, di fondamentale importanza come mezzo per comprendere ed affrontare le lotte quotidiane.
Quell’essere strano che riuscivo davvero a tenere nel palmo della mia mano tanto era piccola, aveva una forza immensa ed un attaccamento alla vita incredibilmente magico e misterioso. Sofia è nata prima dl tempo, appena quaranta centimetri di ossa e pelle, i suoi organi erano appena formati…abbiamo insieme lottato per più di un mese di terapia intensiva e quando è stata dimessa stava bene, ma nonostante avesse preso peso, non si muoveva. Nessun problema neurologico, semplicemente non sapeva come usare i suoi muscoli perché non aveva avuto tempo di allenarsi a tirare calci e pugni dentro la mia pancia.
Il limite fisico, dunque, al momento giusto del suo sviluppo sarebbe stato necessario; necessario potremmo dire, a farsi le ossa, ad allenarsi per affrontare il mondo. Il tempo per fare questo dentro la pacia non c’è stato, quindi, i muscoli ha dovuto allenarli dopo esser venuta alla luce. Ho dovuto crearle degli ostacoli, con cuscini e materassi, con limiti e spazi ristretti, affinché tirando calci e pugni avesse la possibilità di rafforzarsi.
Possiamo allora vedere gli ostacoli come un’opportunità? La vita ci pone dinnanzi a delle difficoltà, dei limiti affinché possiamo farci le ossa e rafforzare la nostra anima, se riusciamo a superarli, diventiamo più forti, se non lo facciamo si ripresenteranno a noi con un’altra veste, più e più volte fino a quando non riusciremo a comprendere.
La vita, dunque, è una lotta. Si… me lo sono sentita dire tante volte; ma per cogliere il vero significato è necessario cambiare prospettiva, quell’evento mi ha fatto riflettere e comprendere che chi sa applicare alla vita gli insegnamenti profondi della filosofia Taoista ha più “armi” da usare lungo il cammino della vita: il Tai Chi insegna a combattere.
Certo, è sempre bene evitare il conflitto… ma se questo conflitto è con noi stessi come fare ad evitarlo?
Ecco che è necessario conoscere le strategie di combattimento!
Il Tai Chi allena con tecniche a coppie in un modo marzialmente giocoso a combattere trasformando le energie, a mantenere la quiete nella mente e i muscoli rilassati; il Tai Chi insegna a d affrontare gli ostacoli con il “pugno di cotone” affinché non ci siano né vincitori né vinti, solo un potenziamento reciproco.
Ogni giorno è una lotta, per i propri diritti, per affermare le proprie idee, una lotta per realizzare i propri sogni. Una lotta contro i limiti che noi stessi ci poniamo, gli ostacoli che la vita ci presenta, le nostre stesse convinzioni.
Nell’”Arte della guerra” Sun Zu insegna che non bisogna cominciare a combattere senza avere la certezza della vittoria.
Quando il conflitto è inevitabile, e sappiamo che la lotta è parte della vita stessa, occorre conoscere delle strategie per poter vincere anche la battaglia più difficile, quella contro sé stessi. Per questo l’arte del Tai Chi è necessaria, ogni difficoltà va affrontata con morbidezza seppur decisamente…la vita va attraversata con marzialità poetica.

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