Episodio 3

Legno
Legno

Episodio 3

Legno Corso Bambini

​Il giorno dopo l’incontro con la saggia lumaca Mingzhì, che pare che in cinese significhi proprio “saggio”, e dopo una notte passata a pensare e ripensare se fosse il caso, se si era mai vista una lumaca imparare il tai chi, Lumina si lisciò bene le antennine, raddrizzò il guscio, indossò uno sguardo fiero e pieno di determinazione e tornò al prato dove la Gru dalla testa rossa si allenava ogni giorno.
La vide da lontano e quasi le si fermò il cuore: era bellissima. Le ali sembravano argento, le piume rosse sul capo erano una fiamma, le lunghe zampe parevano non toccare terra tanto i suoi movimenti erano precisi, equilibrati, leggeri.
“Come farò senza ali e senza zampe?” considerò Lumina mentre si avvicinava alla gru, chiedendosi, ancora una volta se non fosse il caso di rinunciare.
Come l’albero che sprofonda le sue radici nella terra e alza le sue fronde verso il cielo, come il bambù che cresce alto, ma resta flessibile nell’aria, Lumina scacciò via le indecisioni e stabilì che avrebbe fatto così: poteva immaginare di avere ali e zampe, poteva sentirle con la mente. Poteva anche immaginare di essere alta e veloce, perfino di volare. Tutto ciò che poteva immaginare sarebbe diventato reale e lei, Lumina la piccola lumaca, dal guscio bianco e nero, avrebbe imparato il Tai Chi, i segreti di lunga vita e sarebbe diventata un guerriera!
Era così eccitata dalla decisione che le scappò un sonoro Yeaaaahhhh! che riecheggiò tra i fili d’erba, fino alle zampe della Gru, che sentì come un brivido, una minuscola onda a solleticarle gli artigli.
Interruppe allora ciò che stava facendo e si guardò intorno: tra l’erba del prato una piccola lumaca, con le cornina appena storte e lo sguardo concentratissimo, stava accennando a brevi movimenti che la facevano sembrare un’onda, un minuscolo albero che puntava al cielo, una fiammella ardente.
Sorrise la Gru. Aveva una allieva. Certo poteva essere anche una colazione, ma scacciò subito quel pensiero goloso. Non disse niente, non disturbò la lumaca nel suo praticare, si spostò solo di un battito d’ali perché la sua allieva potesse vederla meglio. Avrebbero viaggiato insieme, tra lo yin e lo yang, nella forma, nel respiro.
Lumina alzò lo sguardo e lassù, lontanissimo da lei, le sembrò di vedere un lampo di felicità negli occhi della gru, un sorriso disegnarsi sul becco. Aveva una maestra.
Fu quel giorno, il giorno del legno, che la Gru e Lumina diventarono amiche per sempre.

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