L’immagine e la parola

Spesso, per spiegare il significato più profondo di un concetto riguardante il Tai Chi ricorro al suo ideogramma.

La scrittura cinese non ha un alfabeto. I “simboli” che compongono la scrittura cinese non sono lettere ma si chiamano caratteri (汉字 hànzì). A ogni carattere corrisponde un significato, un concetto, una cosai segni grafici esprimono le diverse sfumature del pensiero con l’uso di immagini che delineano il valore semantico delle parole in modo figurato.

L’ideogramma è un simbolo grafico composto da più caratteri che esprime, non il suono delle parole, ma l’idea che esse rappresentano.

La maggior parte delle parole che utilizziamo nelle lezioni di Tai Chi sono rappresentazioni di concetti filosofici; non sono parole dunque, bensì immagini che possono essere interpretate con sfumature diverse.

La natura stessa della scrittura cinese è la fonte da cui nasce e trae ispirazione l’arte della calligrafia, espressione della millenaria cultura cinese: arte di emozionare con tratti e linee servendosi di pennello e inchiostro.

Ciò che arriva a noi delle antiche tradizioni orientali è una traduzione, una interpretazione. Si deduce da qui il motivo per cui alcuni testi possono diversificarsi tra loro a seconda della interpretazione che ne dà il traduttore.

Il nostro modo di scrivere è per fonemi che poi diventano parole, in Cina si scrive per caratteri, pittogrammi, ideogrammi; in Oriente la parola scritta parte da un’immagine che in un secondo momento diventa suono, a differenza nostra per cui è il fonema che poi viene associato ad una immagine nel nostro cervello.

La parola cinese, dunque, è immagine prima che fonema; nella rappresentazione dell’ideogramma, è l’immagine ad essere evidente, vari segni che messi vicini creano un significato che va ben oltre il significato di singoli elementi o oltre la traduzione che noi occidentali potremmo dare con una nostra parola: l’ideogramma è un concetto.

A quanto pare la capacità di scrivere attraverso lettere è localizzata nell’emisfero sinistro del cervello, mentre la scrittura per ideogrammi tipica orientale, nell’emisfero destro. Il modo differente di scrivere sembra sia anche il motivo per cui il cervello si sviluppa diversamente ed è a volte difficile per noi occidentali comprendere concetti che per gli orientali sono ovvietà.

Mentre noi, utilizzando prevalentemente l’emisfero sinistro, siamo più portati ad analizzare il particolare, in oriente è più diffusa una visione olistica, ossia una visione più globale della realtà in quanto viene usato prevalentemente l’emisfero destro.

Le discipline olistiche (dal greco Holos=globale) hanno quasi tutte origine in oriente o da civiltà antiche dove si utilizzavano simboli anziché la scrittura come da noi conosciuta.

Tornando al Tai Chi, dunque, è secondo me importante cogliere le sfumature che sottendono a concetti che potrebbero sembrare così lontani dalla nostra cultura ma che compresi rendono quest’arte ancora più affascinante.

Prendiamo ad esempio l’ideogramma Qi 氣 che vene generalmente tradotto con la parola energia, soffio vitale tuttavia l’immagine che ci dà l’ideogramma va ben oltre: in mezzo un segno curvo  che rappresenta un contenitore, una pentola oppure vista la somiglianza con l’ideogramma cuore proprio il cuore stesso che deve farsi contenitore dell’essenza, che è la dimora dello shen. In basso sono dei segni come semi… dei chicchi di riso, nutrimento base in Cina, in alto altri tratti, gocce che rappresentano il vapore…Il fuoco del cuore (l’amore) può trasformare la materia in energia. Questo ideogramma che noi traduciamo con energia vitale racconta la trasformazione di aggregarsi e dissolversi di particelle: in un solo ideogramma viene rappresentata l’alchimia della trasformazione del nutrimento fisico in nutrimento dell’anima e che di fatto l’uno o l’altro sono la stessa cosa. L’ideogramma rappresenta il sostanziale che si trasforma in insostanziale: la trasformazione, la sublimazione, l’essenza.

Anche gli ideogrammi che descrivono lo Yin  阴 e lo Yang  阳 sono significativi: entrambi rappresentano una collina, la stessa, ma vista in luce o in ombra, dunque ciò che definisce Yin o Yang non è la materia ma il nostro modo di vederla a seconda della maggiore o minore illuminazione. Ombra e luce sono inscindibili… l’ombra è creata dalla luce.

E ovviamente le parole Spazio e Tao che definiscono il mio metodo di insegnamento non sono state scelte a caso.

Spazio può essere indicato con l’ideogramma XU虛 che nello specifico significa Vuoto.

Questo è diviso in due parti: in basso 丘 Qiu: collina un luogo elevato, una prominenza; in alto un carattere che rappresenta le striature della pelliccia di una tigre, Hu 虎 oppure una scarpata dove i soffi possono viaggiare liberamente.

L’ideogramma, dunque, suggerisce l’idea di vasti territori deserti e di ampie distese, dove non ci sono limiti all’orizzonte e la vista può estendersi all’infinito, la tigre rappresenta il potere della passione, la forza della natura.

Energia potenziale che esiste nello Spazio Vuoto…idea che sembra proprio coincidere con l’immagine che del vuoto ci dà la fisica moderna dove nel Vacuum si muovono particelle, materia potenziale.

Nel Tao Te Ching si dice che il Tao nutre tutte le cose, che crea una trama nel caos. i filosofi taoisti associano il Tao al cambiamento; può essere inteso con l’aspirazione ad evolvere, il moto creativo, la volontà di emergere.

Anche l’ideogramma Tao 道 tradotto come la Via o il Sentiero è composto da due parti: 辶 zǒu (che significa piedi, camminare) e 首 shǒu (capo, comandante, generale)

Tao potrebbe indicare dunque il percorrere il sentiero della vita camminando in modo attento e vigile.

Le parole del Tai Chi sono immagini, per questo Lo Spazio del Tao oltre che un luogo dove apprendere quest’arte immaginale, vuole essere  l’immagine stessa da avere come obbiettivo: Il sentiero da percorrere per tornare alla purezza.

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