Tra Riti ed Elementi

Non esiste luglio senza che io abbia nostalgia del mare, il mare per me è la sorgente, è acqua e fuoco, quiete e tempesta. Il caldo di Luglio mi riporta ad un preciso momento di qualche anno fa in cui ero sulla spiaggia in Sicilia. All’improvviso il mare cominciò ad incresparsi, poi arrivò il vento, sempre più forte… nubi che velocemente oscurarono il sole; le isole stagliate nettamente sullo sfondo con contorni che sembravano dipinti con sfumature di blu.

E una cantilena della mia terra torna alla mente, mentre rivedo quel lampo seguito da un boato, un rombo che scuote la spiaggia. Sembrava che tutti fossero in attesa di qualcosa… ed io ero stupita dal movimento repentino di tutti gli elementi intorno a me.

Nella cultura cinese gli elementi sono 5: Acqua, Legno, Fuoco , Metallo e Terra, anzi per la verità andrebbero chiamati movimenti perché considerati non nella loro fisicità e concretezza ma nelle loro qualità. Per esempio la qualità/movimento dell’Acqua è tendere verso il basso ed espandersi, come il Fuoco, che però tende verso l’alto; in questa accezione il Legno/albero, che tende verso l’alto ma con le radici si insinua dappertutto, viene accomunato al Vento, anch’esso con la capacità di infiltrarsi ovunque (anche tra le ossa come si dice al sud) . Si dicono movimenti anche perché legati ciclicamente l’uno all’altro: ciclo di generazione: dall’acqua al legno al fuoco alla terra al metallo; ciclo di controllo: il fuoco scioglie il metallo che controlla il legno che trattiene la terra che asciuga l’acqua che spegne il fuoco…

Guardando il cielo, quindi, vidi il paesaggio che si trasforma, gli elementi in movimento: il vento, le onde, i lampi, la terra scossa dal tuono… con la mia mente cercavo di cogliere il legame con l’elemento metallo quando apparve all’orizzonte lei … a Dragunara!

La “Dragunara”,così viene chiamata da queste parti la tromba marina, nella tradizione è la femmina drago che abita gli abissi e giunge come un fortissimo temporale con vento impetuoso; Si dice che quando il vento solleva l’acqua del mare in un turbinio, all’orizzonte potrebbe scorgersi “la cuda du Drau ( la coda del drago).

Così non posso non pensare al meraviglioso rituale con cui si può “Tagghiari a Dragunara”, Tagliare la coda della Draghessa con un rito propiziatorio che ha radici proprio in questa terra, radici profonde e lontane nel tempo.

Anticamente, le donne di mare, madri e mogli di marinai e pescatori, appena sulla linea dell’orizzonte si intravedeva una tromba marina, si precipitavano in riva al mare guidate da una “anziana saggia” che con gesti precisi con un coltello in mano fendeva l’aria ed eseguiva il rituale e, squarciando il cielo, riusciva a tagliare la “Coda del Drago” intonando una cantilena:

“ Menzu lu mari c’è nu sirpenti

C’havi la cuda, la testa e li denti

Pi lu nomu du Diu Onniputenti

Ti tagghiu la cuda, la testa e li denti

C’è chi dice di aver assistito a questo rito che ancora oggi sopravvive in qualche paesino del sud, e giura di aver visto la tromba marina rompersi per poi scomparire, e la donna del coltello con un solo gesto della mano rassicurare le altre donne che i loro uomini sarebbero rientrati dal mare sani e salvi.

Ecco il metallo “pi tagghiari a Dragunara!” Metallo controlla Legno(vento) : tutti gli elementi presenti.

Ogni volta che mi capita di allenarmi in spiaggia mi viene in mente la cantilena e sorridendo mi immagino a “sciabbulari” tagliando il vento con la mia spada o, meglio, eseguendo la forma di Tai Chi con il ventaglio che ha le lame taglienti , a combattere la Draghessa che è dunque energia femminile che solleva il mare e mi coinvolge in un  turbine di vento. Il Drago simbolo cinese che si incontra con la Draghessa del mare delle Eolie…ed io testimone di questo meraviglioso legame.

 

Donella Bucca

Maestra di Tai Chi, Qi Gong e Meditazione, responsabile dell’associazione Lo Spazio del Tao e autrice del libro: “Poetica del Tai Chi, appunti di tai chi Immaginale” 

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