Sentire il centro

Fin dalle prime lezioni di tai Chi viene insegnato che tutto parte dal centro, i movimenti del corpo hanno come motore la sfera della pancia, ma cosa è questo centro?

Si dice di immaginarlo due dita sotto l’ombelico, io suggerisco ai miei allievi di visualizzarlo come un punto luminoso al centro del triangolo creato unendo con linee immaginarie: osso pubico, osso sacro e ombelico.

Le pratiche di meditazione, sia statica che in movimento, servono a coltivare questo centro: esse allenano la Mente alla raccolta, alla trasformazione ed alla circolazione dell’energia interiore (il Qi). Il fine è quello di rilassare il corpo ed il pensiero per trovare la sorgente dell’armonia. Concentrarsi sul centro, Dan Tian, è una forma di meditazione preliminare alla pratica del Tai Chi e del Qi Gong.

Questo centro da cui tutto parte, viene chiamato Dantian inferiore ed è il centro più importante dei tre. Tre sono infatti i centri energetici chiamati Dantian nell’alchimia taoista: oltre a quello inferiore, si individuano nella zona del cuore il  Dantian intermedio e tra le sopracciglia il Dantian superiore.

Il fatto che il Dan Tian inferiore sia quello principale ci fa capire che “inferiore”, nel Tao, non ha il significato che noi tendiamo ad attribuire.

Nella nostra cultura tutto ciò che è inferiore, buio, oscuro viene considerato con una accezione negativa; nel Taoismo invece positivo e negativo, alto basso, buio e luce sono due facce della stessa medaglia. Nelle pratiche spesso si parla di come il radicamento sia necessario per elevarsi, e per elevarsi occorre coltivare l’energia interiore e la giusta intenzione, lo YI, che dimora proprio in basso, nella zona della pancia, al centro della sfera dell’acqua.

Mentre in occidente si insegna comunemente che l’intelligenza è nel cervello, antiche tradizioni come il Taoismo, credono che la maggior parte della nostra intelligenza esista nel corpo, al centro del nostro sistema nervoso, nella zona della pancia. I praticanti di Tai Chi e Qi Gong sono da subito incoraggiati a radicare l’energia nella pancia e ad affinare la consapevolezza in questo spazio per mettere a punto l’intuizione!

Più volte abbiamo detto che, nella simultaneità di Yi Chi Lì, lo Yi (cioè l’intenzione) è il punto di partenza. Noi individuiamo l’intenzione nel cervello e quindi istintivamente verrebbe da pensare come luogo al terzo occhio, l’occhio della mente; per i taoisti lo Yi è nella pancia (loggia della Terra, stomaco e milza). L’intenzione, dunque, nasce dal Dantian inferiore che ne è la sorgente.

Non nel cervello, dunque, ma nella pancia…e questo ci fa ancora di più riflettere sulla profonda saggezza delle tradizioni taoiste…loro sapevano già che quello che la scienza moderna chiama “secondo cervello” ossia l’intestino e tutto l’apparato digerente svolge una funzione importantissima per il nostro equilibrio psichico. L’ intestino contiene milioni di cellule e fibre neuronali che costituiscono un vero e proprio sistema nervoso autonomo e svolge attività che implicano un coordinamento a livello emozionale e immunologico.

Se ci fermiamo ad ascoltarci sapremmo che le emozioni si sentono nella zona della pancia.

I taoisti lo sapevano? Per questo da sempre nella meditazione si da attenzione al respiro nella pancia? Per la Tradizione Taoista, si ritiene che concentrare il Qi nel Dantian inferiore, attraverso una attenzione cosciente e la pratica del Qi Gong, porti beneficio allo stato di salute.

È il motore di qualsiasi movimento della forma ma anche il luogo dove secondo l’alchimia taoista avvengono le più profonde trasformazioni energetiche. La pancia è il calderone, luogo dove avvengono tutte le trasformazioni: del cibo, ma anche di pensieri ed emozioni.

Il Dantian inferiore è il campo di cinabro, viene detto anche la radice degli esseri umani, Porta della Vita. È lì che si accumula il Jing, l’Essenza, l’energia spirituale.

Letteralmente si traduce “campo (tian, 田) di cinabro (dan, 丹)”: il luogo nel corpo dove viene conservato, accumulato il Qi e dal quale poi si irradia nei diversi meridiani del corpo.

Il carattere cinese “dan” o “cinabro”, raffigura una cavità o pozzo, dove è contenuta una pietra: il cinabro, molto abbondante in Cina è un minerale, solfuro di mercurio, sostanza tossica, utilizzata in piccolissime dosi in medicina, che si estraeva da cave nelle montagne. Nell’alchimia esterna era il materiale di base per l’elaborazione dell’oro, la pietra filosofale. Nel nostro caso è chiaramente usato in modo simbolico a rappresentare l’essenza, l’elisir di immortalità dell’alchimia interiore.

“Dantian” viene infatti tradotto anche “campo dell’elisir” un prezioso centro energetico, un luogo dove si può coltivare qualcosa di prezioso e medicinale. Una specie di calderone, il Dantian inferiore è come una fornace che accende il fuoco dell’energia vitale.

Il termine campo “tian” viene dal vocabolario agricolo a richiamare l’idea di lavoro, coltivazione, pratica continua. Perché avvenga l’alchimia interiore è necessario, infatti, un profondo lavoro di pratica su di sé.

Il Dantian, dunque, è il punto di arrivo e di partenza: da un lato è il luogo in cui si devono concentrare sia la mente che la respirazione durante tutte le attività, sia statiche che dinamiche, in modo da controllare dall’interno la propria postura; dall’altro come sappiamo, il Dantian è il centro, l’origine di tutti i movimenti.

Interessante anche vedere come il campo di cinabro inferiore venga rappresentato nel Neijingtu. Nell’immagine che rappresenta la mappa dell’alchimia interna della tradizione taoista, si riconoscono molto bene i tre centri. Il Dan tian inferiore più basso viene decisamente rappresentato come un luogo di lavoro e trasformazione.

Nella parte inferiore dell’immagine si trova il Campo di Cinabro più importante. In basso, dove è rappresentata la parte inferiore della colonna vertebrale, sono raffigurati un ragazzo e una ragazza che rappresentano lo Yin e lo Yang: stanno lavorando su un “sistema di ruote in legno” come un mulino ad acqua. Yin e Yang lavorano per invertire il flusso di energia, che sarebbe il jing (Essenza) rappresentato dal corso d’acqua lungo la spina dorsale, evitando che il flusso fluisca verso il basso e venga sprecato. L’acqua che risale si trasforma in un fuoco ardente, che riscalda il Ming Men, la “porta della vita” posta vicino ai quattro simboli Yin-Yang, che sono gli elementi: Legno, Fuoco, Metallo, Acqua), il quinto (la Terra) è rappresentato dalla loro unione.

Il sistema digerente viene rappresentato come un campo coltivato dove un bue tira l’aratro, simbolo per eccellenza del duro lavoro della coltivazione, del prendersi cura del campo per ottenere i frutti: nel campo vengono seminate monete d’oro. Ecco l’alchimia! Con il profondo lavoro di Qi Gong, tra respiro e meditazione in movimento si può creare dentro di sé la pietra filosofale.

Noi stessi siamo un universo in trasformazione e allo stesso tempo siamo una piccolissima parte di un universo che ci interconnette con tutti gli esseri della terra

Praticando con attenzione al Dantian, sentendo la profondità del respiro, cominceremo a comprendere come tutto parte dal centro e nello stesso tempo tutto è concentrato li. Espandendo i confini della coscienza vedremo come l’essere umano può tornare a sentirsi essere cosmico, tutt’uno con l’armonia dell’universo.

 

 

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