La Forma Yang?

“Ben oltre le idee di giusto e sbagliato c’è un campo. Ti aspetterò laggiù.”Rumi
Certo Rumi non era cinese ma questo verso è proprio taoista…amo le contaminazioni e questa volta voglio cominciare così…
Pratico Tai Chi da quasi trent’anni e per circa 20 anni sono stata allieva diretta del Maestro Chu King Hung discepolo di Yang Sau Chung , a sua volta figlio di Yang Cheng Fu (famoso per aver diffuso nel mondo il Tai Chi forma Yang anche attraverso i 10 principi)
Oltre alla tecnica, Il mio Maestro mi ha insegnato che il Tai Chi è flessibilità e morbidezza soprattutto mentale, non esiste qualcosa di corretto o non corretto a prescindere…esiste il sentire.
Il Maestro Chu mi ha insegnato a “testare” le posizioni e provare a trovare qual è la più efficace, mentre qualcun altro (l’avversario) spinge o tira; ho imparato da lui che non bisogna prendere alla lettera i famosi dieci principi (quelli sono per tutti) che sono solo una guida ma non vanno applicati rigidamente; il Tai Chi è una pulsazione, è il respiro dell’universo… e riguardo a testi che riportano regole occorre ricordare che il cinese è scritto per quelle che possono definirsi “immagini” che a volte non possono essere tradotte a parole.
Mi ha insegnato che la Forma senza ”i Veri principi interni” è solo una scatola vuota. Qualcuno insegna il tai chi estetico, seguendo le regole del tai chi “pubblico” senza che siano applicati davvero i principi interni, spirali, connessioni, meditazione , Nei Gong… addirittura lo stesso Maestro Chu non si ritiene un Grand Master poiché non sempre pratica ogni giorno quanto dovrebbe, ossia dieci ore al giorno… un vero Maestro sa di non sapere.
Quando insegno ai miei allievi non faccio solo vedere la posizione ma la faccio sentire e testare energeticamente, le regole non basta averle nella mente e applicarle passivamente, il Tai Chi va sentito nel corpo, vissuto. Comprendere il Tai Chi profondamente significa capire che nulla è giusto o sbagliato a prescindere.
Negli anni ho imparato che Tai Chi è umiltà, questo mi ha portato anche a fare delle scelte…per questo nella mia scuola nessuno si sente giudicato. L’esperienza di tanti anni di insegnamento mi ha fatto capire che cosa fondamentale è il rispetto…chi critica gli altri spesso non è sicuro di se… l’arroganza è l’emozione di coloro che non sanno.
Mai mi sognerei di criticare gli altri praticanti, men che meno i maestri, qualsiasi sia il loro percorso, mai mi permetterei di dire quello che insegno io è il vero stile Yang, il Vero Tai Chi, nonostante io insegni ciò che ho imparato come trasmesso direttamente dal discepolo diretto della famiglia Yang.
Eppure , proprio durante una manifestazione di Tai Chi il “maestro” di un’altra scuola che si dice di Forma Yang si è permesso di dire a me quello che dovrei o non dovrei fare. Mi sono chiesta se fosse perché mi sono presentata solo come presidente di un’associazione relativamente giovane o semplicemente perché donna in una manifestazione in cui quasi tutti i maestri erano uomini…non so darmi una spiegazione… so di non sapere, ma come sempre cerco di trarne qualche insegnamento, tutto ciò che accade è un insegnamento, anche in negativo.
Non voglio essere una maestra che ha delle certezze…il Taoismo insegna proprio il contrario…tutto è vero e falso simultaneamente! Io insegno ciò che so, quello che ho provato sul mio corpo, la vibrazione dell’energia nelle ossa e l’aspirazione a dissolvere la Forma. Il Tai Chi è eleganza interiore e l’eleganza è anche non giudicare… pratico Tai Chi da trent’anni e più approfondisco più mi accorgo che sono ancora all’inizio … ai miei allievi insegno che siamo sulla via…io forse qualche passo più avanti a loro, ma sempre alla ricerca dell’armonia.
Continuerò ad insegnare i principi trasmessi a me da coloro che considero Maestri, lontana dalle etichette, ma nella bellezza.
Donella Bucca.

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