Stabili come una montagna,
forti come una tigre

di Donella Bucca

Nella simbologia antica La Tigre bianca è uno dei quattro animali guardiani insieme alla Fenice Rossa, al Drago Verde, e alla Tartaruga Nera.

La Tigre rappresenta forza istintiva ed energia prorompente; la sua potenza è temuta anche dagli spiriti del male; per questo viene considerata anche protettrice dei defunti e spesso raffigurata sulle tombe come simbolo di protezione.

Nella forma di Tai Chi ci sono più sequenze in cui il praticante ispirandosi alla tigre, compie una leggera torsione della colonna a creare una spirale in tutto il corpo, posture morbide ma potenti.

Così è, per esempio, nel passaggio chiamato “abbracciare la tigre e tornare alla montagna” che ritroviamo all’inizio della prima e della seconda parte della Forma Yang 108.

Il peso si sposta dalla punta destra al tallone sinistro, per poi cambiare direzione e tornare sulla punta destra, e in questo passaggio le braccia/ali sostengono il corpo permettendo di aprire il diaframma. Si ondeggia morbidamente da una posizione all’altra, immaginando di cavalcare la tigre, facendole sentire il dominio, ma lasciandole una certa libertà di movimento. Con lo sguardo a compensare il peso, senza perdere l’equilibrio nell’oscillazione tra punta e tallone, si passa da Yin a Yang.

Passando dal Fuoco all’Acqua del movimento Yin, in cui si compiono ben tre azioni (spingere tirare e cambiare direzione), si giunge al movimento Yang del Metallo. In questa alchimia della struttura si può cogliere il significato di un percorso spirituale attraverso il respiro.

Per i cinesi la Tigre è re di tutti gli animali signora delle montagne. La simbologia della Montagna è profondamente radicata in molte tradizioni e riporta sempre ai concetti di stabilità, elevazione. Tra le montagne si trovano i monasteri Taoisti (Wudang).  Da sempre considerate luoghi ideali per il ritiro e la meditazione, le montagne si immaginavano anche come dimora per divinità ed esseri immortali.

“Abbracciare la Tigre e tornare alla montagna” è la sequenza di movimento col quale inizia sia la seconda che la terza parte della Forma.

Se vogliamo dargli un significato esoterico potremmo leggerlo come saper controllare e gestire la propria animalità, accogliere la parte più istintiva di sé e domarla, o addirittura accogliere la morte, come trasformazione di quella parte di sé animale, terrena, che deve essere superata perché avvenga un cambiamento.

Nell’abbracciare il sé istintivo sta il segreto per tornare alla montagna e dunque unire il Cielo alla Terra. La tigre, l’uomo, la montagna: tre centri…tre elementi che in realtà sono Uno; unire corpo spirito ed energia e con lo “Yi” decidere di creare la trasformazione nel il ciclo di morte /rinascita.

Riconoscendo la nostra animalità e trasformandola, potremo gestire le paure, la tristezza e cogliere questo momento per fare un salto nella nostra evoluzione, sublimando l’istinto per imparare a morire e rinascere fluendo come l’acqua.

Alla luce della situazione che stiamo vivendo, “abbracciare la tigre e tornare alla montagna”, assume un significato ancora più profondo: imparare a respirare consapevolmente, far morire la nostra parte aggressiva, accogliere il cambiamento e riportare il nostro essere alla vera essenza.

Donella Bucca

Post a Comment

Consenso ai cookie GDPR con Real Cookie Banner