Spazzare il Ginocchio e Fare un Passo: il Cuore del Cammino nel Tai Chi

Se il Tao è la Via, allora camminare nel Tai Chi è la radice, il gesto originario che ci insegna come percorrerla.
Nel Tai Chi avanzare può trasformarsi in una sequenza meditativa, un rituale in movimento che riflette l’intimo dialogo tra corpo, mente ed energia.
Tra le tecniche dell’avanzare vi è un movimento che ritorna spesso, in tutti gli stili e che incarna la filosofia dell’intera disciplina: “Spazzare il Ginocchio e Fare un Passo”, conosciuto in cinese come Lǒu Xī Ào Bù (摟膝拗步). È un gesto solo in apparenza semplice: una mano scende diagonalmente per deviare o “spazzare via” un ostacolo, mentre l’altra si estende in avanti accompagnata da un passo deciso. È un atto che unisce difesa e attacco, che fonda il proprio potere sull’equilibrio tra morbidezza e forza, tra radicamento e intenzione.
Nel linguaggio del corpo e del Qi, quel gesto di “spazzare” rappresenta molto più di una difesa marziale. È un’azione simbolica: allontana ciò che blocca il fluire armonico dell’energia, sia essa un attacco fisico, un’emozione stagnante o un pensiero limitante. È come rimuovere un nodo interiore per fare spazio all’intenzione. In questo senso, il gesto diventa trasmutazione: lasciare andare il passato, affrontare il presente con apertura, avanzare verso il futuro con consapevolezza.

Nel movimento, tutto è collegato. La forza nasce dai piedi, si trasmette alle gambe, ruota nel bacino e si esprime nelle mani. Nulla è casuale: ogni parte del corpo è coinvolta in un equilibrio dinamico in cui la coordinazione, lo spostamento del peso e la centratura guidano l’efficacia. Non si tratta di usare la forza muscolare, ma di orientare l’energia con precisione. Il busto ruota, le braccia si muovono come ali che disegnano cerchi nell’aria. Il piede tocca terra con il tallone poi avanza. La mano spinge, la mente è chiara, l’intenzione è focalizzata.
E proprio qui, nel cuore del gesto, emerge una delle più belle metafore del Tai Chi: ogni movimento è un passaggio. Si spazza via ciò che non serve più, e si fa un passo verso ciò che sta per arrivare. È una forma di meditazione attiva, in cui il corpo elabora il cambiamento. Lo stile Yang, con la sua apertura e morbidezza, è quello ideale per esplorare questa trasformazione. Il movimento diventa accessibile ma profondo, delicato ma potente, e invita chi lo pratica a radicarsi nel presente mentre avanza con grazia.

Dal punto di vista marziale, “Spazzare il Ginocchio e Fare un Passo” ha un’applicazione molto concreta. La mano che spazza serve a deviare un colpo diretto al centro del corpo, sfruttando la rotazione del busto per creare un angolo e rompere la struttura dell’avversario. Il passo in avanti, accompagnato dalla spinta dell’altra mano, è un’azione offensiva precisa, diretta, che colpisce solitamente la parte alta del corpo, come il torace o la spalla. Anche qui, la forza non è mai rigida: è viva, fluida, capace di guidare l’energia dell’altro altrove senza scontro frontale.
Ma è sul piano simbolico e spirituale che questo passaggio rivela la sua piena ricchezza. Ogni volta che si esegue, si può immaginare di liberare il proprio cammino da un ostacolo invisibile, e con il passo successivo, prendersi lo spazio per rinascere. Spazzare il ginocchio diventa così una liberazione, un’apertura, un momento in cui le ali si dispiegano e il cuore si prepara a ricevere. Il passo che segue è centrato, forte ma silenzioso: non una fuga, ma un avanzare consapevole.

Due archetipi energetici del Tai Chi si manifestano chiaramente in questo movimento: la gru e il serpente. La gru si ritrova nel gesto ampio delle braccia, che si alzano leggere ispirando, simbolo di apertura e connessione con il cielo. Il serpente, invece, è nell’affondo silenzioso, preciso e diretto del passo in avanti, rappresentazione dell’energia yang che sa dove andare. Secondo il Gran Maestro Chu King Hung, la mano è la testa del serpente: guida il movimento, ne è l’intento proiettato nello spazio. Il modo in cui si orientano le dita rivela la direzione dell’energia e la chiarezza dell’intenzione.
Questa alternanza di gru e serpente, di Yin e Yang, è l’essenza stessa del Tai Chi. Ogni gesto contiene in sé questa danza: apertura e decisione, accoglienza e precisione. E in questo equilibrio si cela il senso più profondo della pratica: imparare a vivere il cambiamento come qualcosa di naturale, armonioso, necessario.

Nel ripetere “Spazzare il Ginocchio e Fare un Passo”, ci si educa a questo ritmo interiore. Non è solo una tecnica, ma una via di comprensione del mondo e di sé. Ogni volta che si pratica, si rinnova un piccolo rito: si riconosce ciò che ci trattiene, lo si sposta con dolcezza, e si fa un passo avanti verso ciò che siamo pronti ad accogliere.
Il Tai Chi, se lo si ascolta davvero, non insegna a combattere né a difendersi, ma a muoversi nel mondo con grazia e forza, con apertura e direzione. Occorre una pratica costante per volare come una gru, fluire come un serpente e con facilità si imparerà a trasformare ogni gesto in un atto consapevole, ogni passo in un’evoluzione.

 

Donella Bucca è fondatrice e presidente dell’associazione Lo Spazio del Tao, ha un passato come danzatrice professionista, è  maestra di Tai Chi , Qi Gong e Meditazione, studiosa di medicina cinese ed alchimia taoista e autrice del libro: “Poetica del Tai chi, appunti di Tai Chi Immaginale”.

Acquerello dell’autrice

 

Post a Comment

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Consenso ai cookie GDPR con Real Cookie Banner