Respirare nel Tai Chi
Si sa che, in tutte le pratiche corporee e spirituali, la respirazione è fondamentale , eppure nelle prime lezioni di Tai Chi difficilmente parlo di respiro. All’inizio del percorso, il principiante ha tante informazioni da gestire per muovere il corpo, dalla postura al cambio di peso, alle varie coordinazioni, ed introdurre anche la respirazione potrebbe essere troppo, per cui è bene cominciare a praticare con la respirazione naturale.
Poiché l’ attenzione al respiro, quando non si è abituati, può a distogliere dalla ricerca della calma e dell’equilibrio a cui la Forma intende portare, se da subito si richiedesse di riportare l’attenzione al respiro si rischierebbero tensioni fisiche da aggiungere alla preoccupazione di memorizzare i passaggi della sequenza.
La focalizzazione su respiro verrà successivamente.
Infatti durante le mie lezioni, parlo di respirazione solo per alcuni Esercizi Taoisti; solo in seguito, dopo tanta pratica in cui la sequenza è più o meno memorizzata e gli allievi cominciano a comprendere che non si tratta solo di una tecnica corporea introduco i principi interni con una semplice indicazione sul respiro: nei movimenti Yin si inspira e in quelli Yang si espira.
Nel flusso di Yin e Yang, con la pratica costante, pian piano la “respirazione inversa” avviene spontaneamente…inspirando accolgo, espirando rilascio…e in questa contrazione e rilassamento l’energia si potenzia e si nutre, per esser e poi gestita consapevolmente.
Quella che viene chiamata “respirazione inversa” è una tecnica di respirazione spesso utilizzata in pratiche come il Tai Chi e il Qigong considerata una pratica avanzata rispetto alla respirazione addominale naturale.
A differenza della respirazione addominale normale, dove l’addome si espande durante l’inspirazione e si contrae durante l’espirazione, la respirazione inversa implica l’inspirazione contraendo l’addome e l’espirazione espandendolo.
Non si tratta di una semplice contrazione addominale, che procurerebbe una respirazione solo toracica, ma un creare spazio nell’addome immaginando che il diaframma sollevandosi vada a aumentare la pressione nella zona lombare. Questo ritmo respiratorio unito alla contrazione della zona del perineo provoca un benefico auto-massaggio degli organi interni.
L’aria, a differenza di quanto avviene per altre pratiche di rilassamento, non va a riempire l’addome; in questo tipo di respirazione l’inspirazione serve ad accogliere, l’energia dal basso e quella dall’alto si incontrano, il diaframma sembra sollevarsi e creare spazio, per poi rilasciare tutto nell’espirazione, creando una tensione che appare come quella di tirare l’arco per poi rilasciare e scoccare la freccia.
Proprio perché è innaturale, questo tipo di respirazione richiede una forte concentrazione eppure, se si impara la Forma di Tai Chi applicando i principi interni la respirazione inversa si realizza quasi automaticamente.
Durante la lezione , gli esercizi di Qi Gong preparano a questo tipo di respirazione, creando la relazione tra interno ed esterno del corpo in modo complementare, ad esempio avvicinare le mani espirando ed allontanarle inspirando, prepara a creare l’armonia Yin Yang.
La respirazione taoista o inversa viene chiamata anche pre-natale, poiché mira a imitare e riprodurre il tipo di respirazione e l’energia vitale che si crede esista durante la fase prenatale; periodo visto come un momento di perfetto equilibrio e armonia, prima che il corpo sia esposto alle influenze esterne.
Con alcune varianti questa respirazione viene usata anche nelle pratiche di alchimia interna taoista, al fine di nutrire l’essenza vitale e di coltivare il “campo di cinabro”.
Utilizzata nel Tai Chi poiché crea una grande energia applicabile all’ottimizzazione dei movimenti e all’efficacia marziale.
Questo tipo di respirazione si allena infatti con la tecnica della mescolanza del Qi e della Circolazione Celeste.
Nonostante sia una tecnica precisa da praticare nella meditazione, sappiamo che nell’eseguire lentamente la Forma, immaginando lo Yin come accogliere/ tirare, e lo Yang come rilasciare / spingere, il respiro pian piano si organizza in modo inverso.
Mi piace parlare di “intelligenza del corpo”, intelligenza delle cellule che si sviluppa con la pratica del Tai Chi in quanto il corpo riconosce in questo tipo di respirazione la capacità di favorire la diffusione dell’energia, prima immagazzinandola con l’inspiro e poi emettendola con l’espiro (Fajing).
Con la respirazione inversa creo di fatto il “Tai Chi” dentro di me, poiché, mentre i polmoni si espandono io contraggo…e viceversa. Armonizzando Yin Yang, visibile ed invisibile, materia e spirito si riuniscono nel respiro, allo scopo di ricreare lo stato di equilibrio e purezza originario associato al periodo prenatale, periodo in cui l’energia vitale non è ancora stata sprecata con il venire alla luce e quindi è alla sua potenzialità massima.
Per allenare la respirazione inversa:
È importante iniziare la pratica gradualmente e con consapevolezza sotto la guida di un istruttore esperto di Tai Chi o Qigong per evitare errori e potenziali disagi. Se si avvertono vertigini, stanchezza o disagio, è bene interrompere e riprendere la respirazione normale.
Assumere una posizione rilassata e stabile, come la posizione in piedi con i piedi alla larghezza delle spalle e le ginocchia allungate ma non tese. Mantenere la postura in allineamento ma rilassata.
la respirazione deve essere continua, non devono esserci apnee. Espirazione ed inspirazione devono avere la stessa durata.
Inspirare attraverso il naso, contrarre leggermente l’addome portando l’attenzione al Dantian ( centro della pancia) che viene spostato verso la colonna caricandosi di energia.
Espirare lentamente attraverso la bocca, permettendo all’addome di espandersi. Questa espansione rilascia il “Qi” verso l’esterno, promuovendo il rilassamento e la circolazione dell’energia.
La respirazione inversa aiuta a migliorare la circolazione dell’energia vitale nel corpo. Favorisce una maggiore consapevolezza e controllo dei movimenti esterni ed interni migliorando la concentrazione.